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venerdì, Settembre 20, 2024

Il buono e il bello

Quando la vita ci mette di fronte a scelte importanti da compiere è naturale provare paura. La paura di lasciare il certo per l’incerto, di osare e di trovare dietro la porta che abbiamo di fronte una stanza vuota, anche molto piccola. Tuttavia, in alcuni casi, cambiare è necessario per poter proseguire, per trovare il buono e il bello. Per quanto quello che ci lasciamo alle spalle possa essere formalmente certo, non è detto che lo sia nella sostanza, come robustezza di contenuti, intendo. Tuttavia sentiamo che la vita chiama. Quel cambiamento è talmente necessario che compiamo il passo, cambiamo, sperimentando addirittura un coraggio che mai avremmo creduto di possedere.

Accade addirittura che ci rendiamo conto di aver preso la decisione giusta, che il futuro buono, non perfetto, che tutti desideriamo, può essere concreto, non più un miraggio. La stanza dietro la porta non è né vuota, né piccola. Nell’istante in cui il sogno si compie, anche quello di un buon lavoro, un pensiero fa capolino nella nostra testa. Non pensiamo a quanto siamo stati bravi, coraggiosi. Tutto questo passa in secondo piano. E cosa può occupare il primo posto nella scala delle nostre soddisfazioni, se non il gusto di dire “Ce l’ho fatta”?

Presto detto! Il podio se lo aggiudica il contesto, le persone, grazie alle quali il cambiamento in positivo è stato possibile. Possiamo essere volenterosi, capaci, intelligenti, ma se non incontriamo chi riconosce il bello e il buono in noi, come possiamo pensare di dare una svolta buona alla nostra vita? Ecco, allora, che la vita ci chiama a cambiare in bene, non tanto per sperimentare il coraggio e le nostre capacità, ma per consentire che il buono e il bello che è in noi possa incontrare il buono e il bello che c’è negli altri, nella società, nel mondo. E viceversa.

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