In Brasile è tempo di votazioni: i cittadini del Paese sudamericano sono infatti chiamati a designare il loro nuovo Presidente nonché rinnovare la composizione del Parlamento nazionale e i vari rappresentanti dei governi territoriali.
Lo spoglio ha illustrato un quadro che già si presagiva da qualche tempo: i due principali contendenti politici alla guida del Brasile, Lula e Bolsonaro (Presidente uscente) andranno al ballottaggio il 30 ottobre 2022.
Lula sta correndo per ottenere il terzo mandato da Presidente del Brasile, dopo averlo governato due volte,dal 2003 al 2010. A pesare nella sua corsa per la Presidenza i numerosi scandali e le accuse di corruzione per le quali era stato anche condannato e successivamente scagionato.
La sua ricetta politica per risollevare l’economia più grande dell’America Latina consiste principalmente nel contrasto alla fame e alla povertà dilagante, nella costruzione di nuove alleanze diplomatiche e nel fermare la deforestazione della Foresta Amazzonica.
Jair Bolsonaro, Presidente uscente, mantiene un forte supporto da parte di imprenditori, classi popolari e i religiosi.
Sulla sua ipotetica rielezione pesano però la cattiva gestione dell’emergenza da Covid 19, l’aumento del tasso di inquinamento causa deforestazione amazzonica e le scadenti politiche sociali.
Nel frattempo, si profila già un buon risultato per la destra brasiliana: il partito Liberale di Bolsonaro ottiene il risultato più importante da 24 anni(dati parziali), conquistando 99 seggi in Parlamento.