L’indagine continua sulle Forze di Lavoro, come da Regolamento comunitario, prevede l’inserimento nel questionario standard di un “modulo ad hoc”, che ogni anno approfondisce un aspetto del lavoro o alcune caratteristiche degli intervistati.
Il modulo ad hoc del 2019 raccoglie informazioni sull’organizzazione e gli orari di lavoro degli occupati allo scopo di valutare in che misura il lavoratore possa esercitare una certa autonomia in base alle proprie preferenze e necessità.
Oltre sette occupati su 10 (per un totale di 16,6 milioni di lavoratori) non hanno la possibilità di decidere l’orario di inizio e/o fine della propria giornata lavorativa. Per i lavoratori dipendenti l’orario è definito dal datore di lavoro mentre i vincoli che incontrano i lavoratori autonomi sono riferiti alle esigenze dei clienti o dalle norme.
Il 16,4% degli occupati ha invece piena autonomia nella scelta e un ulteriore 12,0%, pur dichiarandosi autonomo, è soggetto ad alcune limitazioni. Gli uomini, i lavoratori dai 50 anni in su e quelli con titolo di studio elevato – le categorie tradizionalmente più forti nel mercato del lavoro – hanno maggiori margini di flessibilità oraria: più spesso degli altri lavoratori possono decidere l’orario della giornata lavorativa e più facilmente possono accedere a permessi e a ferie, anche con breve preavviso. Più costrittive sono invece le condizioni lavorative di stranieri, giovani, donne e delle persone con un basso titolo di studio.
Per ulteriori approfondimenti https://www.istat.it/it/archivio/247627
Comunicato stampa Istat del 20 settembre 2020.